La Regina degli Scacchi

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Nella top 10 delle più viste in Italia la serie tv la Regina degli Scacchi (The Queen’s Gambit, nella versione originale), è stata vista da circa 62 milioni di persone, classificandosi come la serie esclusiva Netflix con sceneggiatura non originale più vista di sempre diventando subito un cult.

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Ambientata tra gli anni ’50 e gli anni ’60 la trama è frutto della fantasia dei suoi creatori, Scott Frank e Allan Scott e dell’autore del romanzo omonimo (edizione 1983) da cui la serie è tratta.

Invece alcune delle partite che il personaggio di Beth Harmon disputerà durante la serie sono state realmente giocate, come:

-La sfida che affronta contro Harry Beltik per il titolo di campionessa del Kentucky, deriva da una competizione svoltasi a Riga, nel 1955.
-Anche lo scontro tesissimo con Vasily Borgov (Marcin Dorocinski) deriva in realtà da una partita che ha avuto luogo: è stata infatti giocata a Bienna, in Svizzera, nel 1993.
-Così come è vera l’ultima partita lampo contro Benny Watts (Thomas Brodie-Sangster), che fu giocata all’Opéra di Parigi addirittura nel 1858.

La serie ha ricevuto elogi dalla comunità scacchistica per la sua rappresentazione del gioco e dei giocatori, tuttavia è stata criticata per il fatto che siano state utilizzate esclusivamente partite fra giocatori maschi come base per quelle fittizie al suo interno.

La storia.

La trama ruota attorno all’esistenza di Elizabeth Harmon, un’orfana con un talento eccezionale per gli scacchi.  Un talento innato che la porta a scalare molto presto le vette dei campionati mondiali e, altrettanto velocemente, a fare i conti con un passato difficile e una personalità tormentata.

Inizialmente doveva essere un film la cui direzione sarebbe stata affidata a Michael Apted, che ha poi passato la palla a Bernardo Bertolucci e infine a Heath Ledger (premio Oscar per la sua interpretazione del Joker ne Il cavaliere oscuro). L’attore e regista è morto nel 2008 e il progetto è stato accantonato.

L’importanza CROMATICA nella serie

I colori degli abiti e delle scenografie, sono stati pensati per rappresentare determinati momenti e stati d’animo del personaggio.

Il verde è il colore dominante in tutta serie filo conduttore della psicologia della protagonista lo troviamo a inizia serie nell’abito della protagonista bambina e tornerà nell’ultima scena dove ritroviamo una Beth cresciuta fisicamente ma soprattutto psicologicamente e sicura di se.

Il blu ceruleo sarà il colore predominante dell’adolescenza e segnerà la vita nella nuova famiglia adottiva. Un colore tenue che rispecchia le metamorfosi dalla bambina all’adolescente, è il colore della scoperta ma anche della malinconia.

L’ultimo colore è il bianco, il colore della rinascita e della vittoria, Non a caso, l’ultimo outfit della protagonista è un total whitel con richiamo al pezzo bianco della regina degli scacchi, grazie al quale poi vincerà.

Il sapiente gioco dei disegni geometrici della fantasia tartan e dei colori a contrasto bianco e nero richiamano continuamente la scacchiera.

Gabriele Binder l’ideatrice dei costumi della fortunata serie, si è ispirata alla cultura dell’epoca e agli stilisti del periodo ricercando capi vintage originali o riproduzioni,, mentre per lo stile di Beth ha preso spunto dai personaggi femminili anticonformisti degli anni ’60 come l’attrice Jean Seberg, l’attrice e modella Edie Sedgwick e la designer di moda Barbara Hulanicki in arte Biba.

La partecipazione dei grandi maestri degli scacchi

Nulla è stato lasciato al caso e per rendere la parte scacchistica reale, la produzione si è avvalsa di alcune tra le personalità più riconosciute nel mondo scacchistico quali Garry Kasparov (ex campione del mondo di scacchi) e Bruce Pandolfini (uno dei più famosi divulgatori ed istruttori del gioco negli Stati Uniti già interpellato a suo tempo per la stesura del romanzo).

la preparazione maniacale di Anya Taylor-Joy

Anya Taylor-Joy ha studiato il suo personaggio in modo maniacale, ha imparato tutte le mosse di ciascun incontro cinque minuti prima di iniziare le riprese, altrimenti “…sarebbe stato impossibile imparare tutto a memoria e sperare di ricordarsi [le mosse] al momento giusto” ha dichiarato l’attrice.

La Regina degli scacchi mostra che tutto è possibile, anche quando tutto sembra remare contro.
LaMela🍎

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Pubblicato da LaMela777

Sono una blogger diversamente agiata in un mondo palesemente disagiato. Ho un master in "LaQualunque" all'università della vita. Un mio difetto? Li ho tutti!

3 Risposte a “La Regina degli Scacchi”

  1. Mi è piaciuta moltissimo. Son stata presa fon dall’inizio ma non so perchè non l’ho finita. Ad un certo punto iniziano intrighi amorosi e boh,… Mi son persa il meglio? 😫

I commenti sono chiusi.

1 di