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Salvini querela Ilaria Cucchi

Matteo Salvini leader della Lega, querela l’avvocato Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi, per esser stato definito da lei “sciacallo”.

Slavini querela Cucchi

La Procura di Milano è dalla parte di Ilaria tanto che ha chiesto l’archiviazione con la seguente motivazione:

“la frase pronunciata dal Senatore Salvini in concomitanza della emissione della sentenza di condanna – momento di forte dolore per la famiglia Cucchi allorquando sarebbe stato auspicabile il silenzio generale – abbia solo esacerbato gli animi dei parenti della vittima”.

Salvini, che su Stefano ha vomitato fango e merda per anni senza mai chiedere scusa, ricordo ancora la frase infelice poche ore dopo la sentenza di condanna della Corte d’Assise d’Appello per i carabinieri che hanno ucciso a botte Stefano Cucchi nel 2009.

"Questo dimostra che la droga fa male". Aveva risposto al giornalista che gli chiedeva un pensiero sulla vicenda di Cucchi.

Alle dichiarazioni di Matteo, Ilaria Cucchi aveva risposto con toni aspri, chiedendo pubblicamente cosa c’entrasse il discorso della droga, considerato che Stefano non è morto a causa delle sostanze stupefacenti, dando, in un’occasione, dello “sciacallo” a Salvini.

Sarà il giudice per le indagini preliminari a stabilire, quindi, se rinviare a giudizio la Ilaria Cucchi o archiviare. Lei, in ogni caso, si dice pronta:

"Ora potrei andare sotto processo ma lo farò a testa alta"

IL CASO CUCCHI

La morte di Stefano Cucchi avvenne a Roma il 22 ottobre 2009 mentre il giovane era sottoposto a custodia cautelare dopo essere stato arrestato perché trovato in possesso di 25 grammi di hashish, qualche grammo di cocaina e farmaci anti-epilettici scambiati per pasticche di ecstasy. Le cause della morte e le responsabilità sono stati oggetto di procedimenti giudiziari che hanno coinvolto da un lato i medici dell’ospedale Pertini di Roma dove Stefano morì una settimana dopo nel reparto detenuti dell’ospedale, dall’altro ha coinvolto, a vario titolo, più militari dell’Arma dei Carabinieri.

Dopo dieci anni di attesa e battaglia da parte della famiglia di Stefano Cucchi, la Corte d’Assise di Roma identifica i colpevoli per la morte del 31enne romano: in primo grado condanne a 12 anni per omicidio preterintenzionale ai carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro.

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Pubblicato da LaMela777

Sono una blogger diversamente agiata in un mondo palesemente disagiato. Ho un master in "LaQualunque" all'università della vita. Un mio difetto? Li ho tutti!