Per Umbria, Molise, Sardegna e Lombardia via libera ai cacciatori di “sconfinare” dai propri comuni indipendentemente dal colore della regione.
Le ordinanze fanno riferimento alla necessità di “prevenire e scongiurare” la diffusione di epidemie animali, “gravi danni all’agricoltura e incidenti stradali”.
WWF e animalisti sul piede di guerra.
L’ordinanza permette ai cacciatori di: spostarsi con il proprio mezzo e non più 2 persone e di sconfinare dal proprio comune.
Durante la battuta i cacciatori dovranno: mantenere tra loro una distanza di almeno 2 metri, indossare i dispositivi di protezione (mascherine e gel igienizzante), non potranno bivaccare nè sostare per consumare generi alimentari.
I locali chiusi, usati al fine di prelevare campioni biologici per le analisi di legge sugli animali, devono garantire un adeguato ricambio d’aria.
Obbligo, per le compagnie di caccia, di tenere per almeno 21 giorni i nominativi con recapiti di telefono dei partecipanti.
Alla guardia forestale spetta il compito di verificare e monitorare il comportamento corretto dei cacciatori.
A queste ordinanze risponde, ovviamente, il WWF che da sempre è impegnato per favorire in Italia misure di conservazione della fauna selvatica. Insieme alle rappresentanze di varie associazioni animaliste, scende in campo promettendo battaglia affermando come sia:
“Del tutto strumentale e inconsistente appare la giustificazione del provvedimento che di fatto decreta una chiara e inaccettabile discriminazione tra i cittadini, vale a dire -lo stato di necessità per conseguire l’equilibrio faunistico-venatorio, limitare i danni e il potenziale pericolo per l’incolumità pubblica"
Il WWF chiede alle regioni che le norme per il contenimento del virus siano rispettate dal tutti.
Al momento la richiesta degli animalisti è stata archiviata dagli interessati, aspettiamo di vedere i prossimi sviluppi.
Non finisce qui, LaMela🍎
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